Sono tornato da meno di 24ore dalle ferie e mi sono ritrovato catapultato in una quotidianità che avevo completamente rimosso.
E’ bastata una settimana, 9 giorni e 7 notti per la precisione, a cancellare dalla mia mente, tutto il casino e la frenesia che viviamo qui a Roma, ed in Europa in generale.
Non sono stati giorni normali, trascorsi a casa a fare nulla, anzi.
In realtà sono stati giorni intensi, ricchi d’avvenimenti e impegni, ma soprattutto, carichi d’emozioni indimenticabili.
Ora qualcuno di voi comincerà a chiedersi: “Ma dove è stato questo?”.
E io vi rispondo: ”Pole Pole, hakuna matata e arriva la risposta!!”
Pole Pole in swaili significa “piano piano”, letteralmente, ma viene usato più che altro in modo filosofico, cioè tipo “con calma”.
La mentalità Keniota, (a questo punto dovrebbe essere chiaro dove sono stato) pone le sue fondamenta su questo detto, e su un altro “HAKUNA MATATA” (“non c’è problema”).
Di questo viaggio ricorderò tutto nei minimi dettagli, il volo di andata, la prima notte insonne, l’arrivo in albergo e la desolazione iniziale, l’incontro con i beach boys e la cena sulla spiaggia, l’incendio del villaggio vicino al nostro e tutto il resto. Ma non è del viaggio che voglio parlare ora, ma di quello che ho provato quando sono ritornato qui, nelle 1000 frenesie, nel traffico e nel caos quotidiano.
All’inizio della vacanza, questo POLE POLE, mi appariva come indolenza e pigrizia, a volte come scarsa volontà del voler fare le cose, in una settimana ho conosciuto delle persone, che mai avrei immaginato potessero esistere. Ho riscoperto il significato di gentilezza, cordialità, ospitalità, dolcezza.
Mi viene in mente un adagio che dice: ”Il problema di avere tutto, è che non si ha mai abbastanza, esistono invece delle persone che possiedono un tesoro interiore inestimabile, proprio perché non hanno nulla”.
Lo sguardo di chi non ha nulla ma che in realtà ha tutto, perché ha capito tutto della vita, e sa apprezzare quello che la vita gli dà, pur dovendo lottare ogni giorno con la fame.
Mi ci voleva di tornare a Roma per capire, che in realtà, se si andasse POLE POLE, con calma quindi, pur impiegando un po’ di tempo in più, tutto funzionerebbe HAKUNA MATATA.
1 commento:
Come ti capisco... Ma davvero tanto è nel profondo perché anche io mi trovi nella tua stessa situazione. Tornata il 6 dicembre dal Kenya ma di fatto mai andata via. Una condizione indescrivibile che stento anche io a credere perché sembra un qcs surreale che quasi a raccontare viene presi per persone fuori di sennò. Porto il loro calore nel cuore, il profumo ella savana e le loro canzoni allegre oltre al sorriso splendente che manifesta il loro tesoro interiore. Ho scritto di getto ma avevo voglia di condividere il tuo pensiero. Godiamoci il ns mal d'Africa...
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